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Il Pane in forno

Il Pane in forno

Un passaggio ovviamente fondamentale nella preparazione di un buon pane

fatto in casa è la cottura.

Immagina di fare il pane in casa e ogni tanto lo tiri fuori dal forno e poi lo

rimetti, poi decidi di spegnere il forno, poi lo riaccendi e via cosi, perché tu vuoi

controllare tutto, lo metti dentro, lo tiri fuori, lo giri,lo stressi…….etc.

Alla fine il risultato è pessimo.

Il pane non si fa, e non se lo mangia nessuno.

Meditando accade lo stesso, ci sediamo per farlo e lasciamo il telefono accesso,

la porta di casa o stanza aperta, le persone che vivono con noi in preda al

panico di vederti seduto con gli occhi chiusi, ti parlano, ti stressano e tanto

altro.

Ti devi isolare per fare tutto al meglio.

Solo per 20 minuti.

Non è molto!

La vita continua fuori di te e tu non ti perdi niente.

Tu entri dentro di te e vuoi andare nel più profondo, la dove tutto accade.

Il campo di tutte le possibilità.

Non devi permettere che una cosa cosi importante venga interrotta.

Forse un terremoto ti può distogliere, ma il resto può aspettare a dopo senza

doverti sentire in colpa.

Se ti siedi a meditare per solo 20 minuti devi chiudere tutte le comunicazione

con l’esterno.

Devi creare un’atmosfera di armonia e di silenzio.

Niente e nessuno ti deve disturbare, per il solo tempo della meditazione.

L’incenso di sandalo è una delle droghe più sottile e potente in natura.

Accendi un bastoncino di incenso prima di iniziare.

La durata di un bastoncino è di 20/30 minuti.

Respirare il suo profumo ti può inebriare di gioia, e se non altro ti rilassa

notevolmente.

Accendere una candela purifica l’aria e ti connette ad una luce morbida

e dolce.

un piccolo dolce sole in casa!…quando riapri gli occhi dopo la meditazione la

sua luce ti avvolge e ti riscalda il cuore.

Guarda bene dove l’accendi e assicurati che non vada a fuoco la casa!

Prima di meditare lavati le mani e la faccia per rinfrescarti un po.

Lavarsi anche i piedi è ancora meglio.

Siediti su una sedia comoda.

Puoi appoggiare la schiena ma il collo lascialo libero di poterlo muovere con

leggerezza durante la meditazione.

Ti libera dallo stress.

Unisci le mani (palmo su plamo) e appoggia il police destro sul sinistro

se sei femmina , il contrario se sei maschio.

Non hai bisogno di nessuna musica per meditare.

Il silenzio è la tua musica.

Puoi fare un po di respirazione alternata.

Per vedere come si fa guarda qui. http://www.meditazioneaperta.com/il-respiro/

Tutto questo è un rito che non ti prende più di 5 minuti di

preparazione.

Se non lo fai, va bene lo stesso.

Puoi anche meditare in un posto caotico e trarne dei grandi risultati, ma farlo in

casa o in un luogo tranquillo ti porta più in profondità.

Puoi meditare anche due volte al giorno.

Una la dovresti fare in casa in silenzio e in tranquillità, al mattino.

L’altra dove ti capita, di pomeriggio e prima di cena.

Se non puoi farla, dovuti ai tuoi impegni, non ti preuccupare, meglio una sola

volta fatta bene che due o anche tre in preda a l’ansia di prestazione.

Facendo così la tua vita migliora notevolmente e anche quella degli

altri, grazie alle tue onde di coerenza.

Grazie

Effetto di Campo

Un meditante anche neofito, per il solo fatto di pensare il mantra, già sta propagando intorno a lui delle onde di coerenza… trascendendo, le sue onde diventano molto potenti.
Immagina tanti, tanti meditanti, che meditano tutti i giorni in tutto il pianeta.

Il risultato è che il mondo cambia perché insieme riescono a neutralizzare le menti disturbate e violente, le persone che non sostengono la vita, i disonesti e anche tutto quello che non è a sostegno della vita e dell’armonia nel nostro piccolo pianeta.

Noi lo chiamiamo “Effetto Maharishi” (chiamato in fisica “Effetto di Campo“), visto che è stato il primo a fare l’esperimento insieme a dei ricercatori negli USA.

Questa è la nuova tecnologia del terzo millennio.
Tutte le documentazione sono disponibile nel web.

La meditazione è oramai l’ultima strada che ci rimane per fermare la ferocia di alcuni desperados che non vedono altro che soluzioni violente.

Lo possiamo fare noi senza bisogno di aggregarsi in Tempi o Piazze.

Tu da solo per solo 20 minuti al giorno puoi trascendere e sostenere il trascendente.

Il trascendente è il quarto stato di coscienza, niente altro, ma da li in poi la tua vita diventa veramente tua.

Non sarai mai da solo meditando.

Anche nella tua città e altrove ci sono meditanti, e senza conoscervi vi state sostenendo e operando per il bene di tutti.

Sappiamo che simultaneamente insieme a te, tanti altri stanno meditando in tutto il pianeta e che le onde di coerenza si attraggono e intrecciano in una danza senza tempo e spazio…è così…

Tutto questo è stato dimostrato da anni e si continua ad ignorare e temere come la peste.

Sai perché?

Per ignoranza….semplicemente così….

Stiamo crescendo e abbiamo bisogno anche di te e di tanti altri.

Siamo in uno stato di emergenza planetaria.

O forse sei tra coloro che preferiscono le Città militarizzate e controlli di Polizia ovunque.

Guardandoti sempre le spalle e diffidando di coloro che non fanno parte della tua tribù.

Se non ci diamo da fare, presto sarà cosi.

Al lato oscuro si deve solo accendere una luce, e va bene cominciare con una piccola scintilla, il tuo mantra, il tuo respiro, il tuo silenzio consapevole o l’amore per la vita, in tutte le sue manifestazioni.

Tu per primo ti trasformi in un essere impeccabile e senza per questo dover abbandonare niente della tua vita.

Non devi rinunciare a niente che ti piaccia fare o avere.

Solo 20 minuti al giorno, ma se lo vuoi fare due o più volte al giorno va bene lo stesso.

Poi continui con la tua vita di sempre.

Grazie

Essere

Molti hanno l’immagine del meditante seduto a gambe incrociate, immobile davanti ad un tramonto mozzafiato, con un sorriso da drogato… inconfondibile.

Altri pensano che meditare e stare come le statue dei Buddha… pietrificati!

Niente di più sbagliato!

Quando mediti ti puoi muovere se il corpo te lo chiede. Ti puoi grattare… ti muovi per stare meglio seduto su una sedia, o a gambe incrociate, senza sforzo e con la schiena appoggiata su un cuscino morbido, se stai comodo e a tuo agio fai tutto meglio, non devi soffrire.

La sofferenza ci è stata imposta culturalmente per tenerci nell’ignoranza… è cosi..

Devi solo tenere il collo libero perché da li si liberano gli stress più grossolani… meditando te ne accorgi e muovi un po il collo e senti uno scricciolo piacevole… poi continui con la tua pratica… così altri stress più sottili trovano il modo per liberarsi.

Puoi avere foglio e penna accanto a te… spesso meditando ci vengono delle risposte intuitive a problemi non risolti, delle idee per progetti creativi, per la tua arte, per il tuo lavoro e ricerca.

Meditando entriamo dentro di noi, con un tufo sottile verso il campo di tutte le possibilità, la dove nasce il pensiero e la vita.

Meditare è come dormire lucidamente… e come nel sonno entriamo in diverse fasi… il sognare appartiene anche alla meditazione e diventi pienamente consapevole dei tuoi sogni e intuizioni.

Uscendo dalla meditazione ti può capitare di dimenticare alcune cose e allora, scrivilo subito e poi continua a meditare… certo solo quello che ritieni degno di essere ricordato… altri pensieri lasciali scorrere e basta.

Uno diventa arguto, semplicemente arguto.

La santità, il buonismo, il pacifismo, l’ebetismo e chi più ne ha più ne metta… non appartengono al meditante.

Il meditante vuole essere solo impeccabile… niente altro… tutto il resto è aria fritta.

Grazie

MA

L’Azione felice

Se vuoi trarre il massimo vantaggio della tua mente (cervello?) devi tener presente le quattro regole d’oro per il suo miglior funzionamento:
Non criticare
Non disprezzare
Non stare alla difensiva
Non fare ostruzionismo
Non è facile stare lontano dal criticare, disprezzare, stare alla difensiva e non fare ostruzionismo.
Meditando diventi coerente con te stesso e senza renderti conto non critichi, non disprezzi, non stai alla difensiva e non crei ostruzionismo.
Inizi per primo a non farlo con te stesso e poi scopri di non farlo con gli altri… naturalmente… senza sforzo e sorridendo…
E’ meraviglioso! …prova e vedi per te stesso…
La meditazione, come ben dice la parola stessa, è un’azione di mezzo…. sopratutto un’azione nel tuo corpo… non è un atto passivo o di ripiegamento su te stesso.
Si medita per l’azione… per un movimento che si dimostra solo andando…
Per questo la meditazione non è per i passivi, i pigri e i rimbambiti.
Più diventi intelligente più sei attratto verso il sottile… più sei sottile più la tua intelligenza non può fare a meno di essere creativa (in azione).
L’intelligenza creativa è il minimo che ti devi aspettare da te stesso.
Se non usi l’intelligenza creativa, che la vita ti ha donato, sei solo un emerito cretino/a.
L’intelligenza creativa non è solo patrimonio degli “artisti” (scienziati, poeti, navigatori) …spesso questi soggetti, se la auto calpestano, criticando, disprezzando, stando alla difensiva e creando ostruzionismo a loro stessi per primo, e tristemente agli altri.
Il motivo è molto semplice …non meditano per non sembrare ridicoli davanti a loro stessi e agli altri. Spesso ragionano come certi nobili blasonati che si auto convincono che basta essere nato in un casato nobile per esserlo.
Cosi a loro basta essere nati con un talento, credendo che questo gli basta per esseri artisti, poeti, navigatori…
Finiscono solo per essere solo dei mestieranti che capiscono qualcosa ma comprendono poco.
L’intelligenza creativa è stata la forza che ti ha fatto nascere e la forza che ti sostiene nonostante la tua ignoranza di tenerla lontano da te.
Senza l’intelligenza creativa non puoi “comprendere” te stesso e il mondo che ti circonda.
Il non uso dell’intelligenza creativa al massimo ti fa “capire” …capire …al massimo vuol dire solo il 5% del uso della tua cara materia grigia …niente di più …solo quando “comprendi” …allora tutto il tuo potenziale si manifesta e tutto ti appartieni e tu appartieni a tutto …giorno dopo giorno il tuo patrimonio cresce e si moltiplica senza diminuire.
Il nutrimento dell’intelligenza creativa è l’essere.
Con l’essere, tutto in te diventa addizione e moltiplicazione …non vuoi più sottrarre niente a te stesso.
Tutto quello che hai vissuto fino ad oggi è il tuo grande patrimonio …proprio tutto …d’altronde non ne puoi fare a meno di tutto il tuo patrimonio.
Spesso uno si ammala perché cerca di sottrarre qualcosa di scomodo al suo patrimonio (memoria).
Con la meditazione, il quarto stato di coscienza, Il trascendente si sveglia in te senza scossoni, giorno dopo giorno, portandoti naturalmente verso l’essere.
Il trascendente fa si, che il tuo corpo cominci prima a rilassarsi poi a godere e successivamente a gioire dalla punta dei piedi fin sopra la testa.
Grazie

La consapevolezza

La cosa più importante nella nostra quotidianità è la consapevolezza.

Senza di essa vivi smarrito sia nell’opulenza che nella povertà.

La consapevolezza è uno stato di veglia nella veglia che ti permette di sopravvivere inizialmente, e dopo, vivere con coscienza e libertà nella pienezza della vita.

La consapevolezza è nostra già dalla nascita e sta sempre con noi, ma spesso molta di essa è usata per la sopravvivenza e tanta per sormontare le nostre paure, non lasciando più spazio alla consapevolezza sottile.

L’esercizio della consapevolezza è spesso ignorata con la stessa intensità della nostra ignoranza, ne di più ne di meno…

L’ignoranza genera paura…

Molte delle nostre paure sono inconsce, spesso il 99 % delle nostre paure sono frutto di motivazioni celate da impulsi che non controlliamo… molte causate da persone ed organizzazioni che elaborano dei sistemi per manipolare i nostri impulsi inconsci a loro piacimento, spesso usando i media e le pubblicità come strumento di persuasione occulta.

Peggio ancora con sistemi educativi grossolani e falsamente elaborati per il bene di tutti.

Nella nostra beata ignoranza, deleghiamo la nostra naturale tendenza a crescere ed espandersi ad altri, sia persone (maestri) che fenomeni sociali (cultura), luoghi comuni o forme pensiero comportamentali da baraccone mediatico (televisione)

Qui sta la ragione nel sentire che l’uso della consapevolezza stanca e comporta una grande fatica mentale e di pensiero.

Con il tempo, il fatto di non usare la consapevolezza ci rende esseri senza libertà.

La tua libertà si misura con il tuo grado di consapevolezza.

La tua libertà non sta nel fatto che fai quello che vuoi,… questa è una libertà illusoria.

La vera libertà sta nell’essere …te stesso …nella tua individualità esistenziale senza sovrastrutture, senza comparazioni e auto celebrazione varie.

Quando fai una cosa buona, sei orgoglioso di te e ti auto celebri, ma quando fai una cosa cattiva spesso pensi che non eri te stesso, che non eri in te, e ci metti una pietra sopra.

Nei peggiori dei casi lo usi come alibi (non eri in te!) davanti a terzi.

Il fatto che siano gli altri a trascinarci (spesso verso mete illusorie) comporta una grande stanchezza nel capire e comprendere quello che noi non abbiamo deciso, e fare uso della consapevolezza sembra una cosa insormontabile.

Il più delle volte, non siamo noi a decidere dove andare e cosa fare, ma qualcuno o qualcosa che ci circonda e ci tracina spesso dicendoci che ci stanno portando verso il paradiso o quel che sia, che la loro strada è la migliore e la più giusta tra le tante altre.

Di cosa parlo? Di tutto in generale, cultura, religione, riti vari e di tutto quello che abbia una porta per entrare e un’altra per uscire.

Spesso ci danno una sola porta sia per entrare che per uscire.

A volte entrando non riusciamo più ad uscire, perché spesso dimentichiamo da dove siamo entrati o peggio ancora pensiamo che uscire non sia più necessario.

A volte… se siamo fortunati? Troviamo altre porte che a sua volta portano ad altre porte, in un infinito entrare ed entrare, smarrendo il motivo che ci fece oltrepassare la prima porta… il labirinto della mente, il labirinto di Teseo …il filo di Arianna…

Il mantra è il veicolo e la sua tecnologia il filo per entrare e per uscire.

Praticando la meditazione prendi naturalmente consapevolezza dei tuoi meccanismi mentali/cerebrali, e la tua consapevolezza si espande naturalmente e cresce senza sforzo… va in automatico… pensi il mantra, lo ripensi e poi ti arriva un pensiero, lo lasci manifestare, lo visualizzi, lo sogni, poi te ne rendi conto che non stai più pensando il mantra e torni a pensarlo e ripensarlo fiche di nuovo si interpone un nuovo pensiero …lo lasci scorrere senza tentare di bloccarlo …lui si ferma o si esaurisce e tu riprendi il tuo mantra… cosi per 15/20 minuti… questo é il primo approccio al mantra…il suo suono …che genera ….piacevolezza …con la pratica il suono diventa vibrazione… che genera… goduria… poi con la padronanza della tecnica il mantra diventa scintilla… e… allora esplode la gioia… la gioia di essere…

Questa è la tecnologia… molto facile, molto efficace perché ci permette di stare con noi stessi nella più profonda intimità ed elimina gli stress e le tensioni accumulate nella nostra vita.

Eliminando gli stress e le tensioni sorge naturalmente la consapevolezza sottile e con essa diventiamo invulnerabili nel silenzio di un sorriso splendente.

Questo semplice esercizio che inizia con un suono (piacevole), in poco tempo diventa una vibrazione (goduria) e poi diventa una scintilla (gioia).

E’ una pratica talmente semplice, che molti neanche si degnano a provare!….

Poi, apri gli occhi lentamente e torni al tuo quotidiano, e non ci pensi più fino al giorno dopo…

Il tuo mantra lo puoi trovare nei Veda o su questo sito.

Il mantra te lo diamo in base alla tua età, e per ogni età il suono è diverso.

I mantra vengono dalle trascrizioni Vediche, salvaguardate per millenni in India, ma anche nel resto del mondo solo che un po più sparpagliate.

E’ come voler ricostruire un vaso rotto in mille pezzi per scoprire la sua forma e poi scoprire che altrove il vaso era intatto… e disponibile al suo uso integrale…

Oggi in occidente, stiamo ricostruendo un vaso rotto per conoscerlo, negando a noi stessi che altrove (non solo in India) già esiste integro e funzionante.

Quando ti perdi, per ritrovare la tua rotta ti devi orientare… la parola stessa lo dice…

Nei Veda trovi la più grande tecnologia sui suoni e i suoi usi… per molti secoli è stata custodita e segretata nelle montagne del Himalaya.

Molti hanno studiato i Veda e molti hanno pensato addirittura di mettere un copyright su alcuni manoscritti… ma il parlamento Indiano ha decretato e sancito che i Veda sono patrimonio di tutti e che nessun tipo di copyright sulle trascrizione vediche sia legale.

Tutto è suono (mantra) tutto è movimento (vibrazione) tutto è luce (scintilla)

Questa è la tecnologia del prossimo futuro, che farà dei grandi cambiamenti al nostro caro pianeta.

Una tecnologia che ti da la piena consapevolezza per essere libero e senza conflitti, permettendoti di contribuire e sostenere il principio di vita nei migliori dei modi.

Diventi coerente con te stesso e trasmetti la tua coerenza con le onde alfa che emanano dal tuo corpo/mente.

Questo fa la meditazione, questo fa la consapevolezza evoluta in te.

Ti espandi silenziosamente..e sorridendo aumenti la tua coerenza esistenziale.

Questa esperienza porta dei cambiamenti su di te e su tutti, senza l’uso della forza, senza imporre credenze e dottrine politiche e religiose… solo ascoltando te stesso, nel tuo intimo, la dove nascono i pensieri, nel più profondo di te.

Per trovare nuove soluzioni alle nuove sfide che dobbiamo affrontare per la nostra sopravvivenza, continuando a crescere ed espandersi su tutti i livelli.

Per dare un futuro al nostro pianeta e a quelli che verranno dopo di noi.

Più siamo ad emanare onde di coerenza, più il nostro pianeta e la nostra vita migliora.

Tutto quello che fai diventa coerente e cosi succede per tutto e tutti, senza sforzo e senza conflitti.

La consapevolezza crea coerenza e ed essa crea armonia, naturalmente a sostegno della vita in tutte le sue infinite manifestazioni.

Grazie

La tua giornata

Se durante la tua giornata non trovi il tempo di stare dai 15 ai 20 minuti con gli occhi chiusi, di sicuro hai bisogno proprio di meditare.

Analizza le cose che fai durante la giornata, il tempo che impieghi a fare le cose e il tempo che ti rimane libero tra una cosa e l’altra. Guarda attentamente il tempo libero che hai a disposizione prima di pranzo e prima di cena.

Di sicuro hai un minimo di un’ora dove di solito ti perdi nei meandri dei tuoi pensieri senza neanche renderti conto a cosa stai pensando.

Stai sulle nuvole, girandoti su te stesso/a sognando ad occhi aperti, un bel po di non senso.

A volte capita che ti metti a parlare con un amico o amica del più e del meno credendo di trovare soluzioni agli infiniti problemi che ci circondano! …peggio ancora criticando e giudicando gli altri, come se tu da solo/a hai capito tutto sulla vita!..sulla politica,…su l’ultima trovata tecnologica e su tante altre cose che ci piace chiaccherare…

Se dopo questa analisi, non trovi il tempo per meditare ti consiglio di visitare uno psicoterapeuta di fiducia.

Di sicuro ti può aiutare a prendere consapevolezza del tuo essere perduto nel tempo.

Gran parte delle nostre nevrosi sono dovute al rapporto che abbiamo tra le nostre identificazioni personali/collettive …io sono un genio ..io sono un cretino …io sono un medico / operaio / imprenditore / etc… io sono romano / napoletano /palermitano / milanese / etc ..io sono italiano / francese / tedesco / etc …io sono, alimenta l’intelletto, lo foraggia continuamente e lo gonfia come una mongolfiera…

L’intelletto è un serbatoio infinito di memorie proprie e auto imposte da sistemi scolastici nella giovinezza, da relazioni familiari, da letture, da ascolti alla radio, da video ascolti alla televisione e al cinema e da tanti altri stimoli tipo internet e ancora di più.

Tutto questo e molto di più… è l’intelletto.

Il principale alimento dell’intelletto e l’identificazione …e cosa sarebbe l’intelletto senza l’identificazione? …questa è una delle nostre prime paure nella vita (io/mio) …una paura che trasciniamo finché un giorno non decidiamo di rompere il cerchio …a volte non lo facciamo e moriamo senza neanche sperimentare e vivere la libertà che si acquista con una tale rottura.

Ma di che libertà stiamo parlando?

Si può rompere il cerchio e non impazzire?

Se uccido il mio io allora dimentico me stesso con tutte le sue nefande conseguenze.

Il fatto è che non ci sono conseguenze negative quando si rompe il cerchio che tiene insieme l’intelletto a l’identità.

L’intelletto è la cosa mentale dentro di noi.

Una cosa mentale tenuta imprigionata dal nostro io.

L’io non ce più e allora la cosa mentale non ha più freni e si manifesta nel suo pieno potenziale.

La sua memoria diventa infinita come l’universo.

Ma cosa alimenta l’io?

L’io è alimentato dalle emozioni, i sentimenti, che stano nel corpo, che le percepisce con i suoi cinque sensi, udito, tatto, vista, palato e olfatto. Questo insieme al nostro intelletto e quello che siamo insieme al nostro io.

Il nostro corpo/mente.

E cosa alimenta e sostiene le nostre emozioni, sentimenti e sensi?

L’intelligenza, semplicemente l’intelligenza sostiene il corpo/mente.

Con l’intelligenza riusciamo a fare il miglior uso del nostro corpo/mente.

Con l’intelligenza ci rendiamo conto della prigione che ci costringiamo con il nostro io.

Con l’intelligenza, teniamo a bada le nostre emozioni, sentimenti e sensi, e solo cosi possiamo sgretolare il nostro io e tutte le nostre identificazione senza perire in un mare di follia.

Ma cosa sostiene l’intelligenza?

La coscienza è il sostegno e l’alimento dell’intelligenza.

Con la nostra coscienza decidiamo su tutto quello che facciamo.

Ma cosa è la coscienza?

La coscienza è la consapevolezza di essere.

Essere o non essere, questa è la questione…

Come raggiungo l’essere?

Con la meditazione.

La meditazione è la scienza e la tecnologia per raggiungere l’essere.

La scienza dell’essere…

Per oggi va bene così..

Grazie

MA

l’assaggio

Lo Yoga della Contemplazione nella Meditazione quotidiana

Scrivere o parlare di meditazione, spesso è tedioso e fuorviante…..
è un po’ come spiegare il sapore di una arancia…….non si può fare…… e così
tendiamo la mano con uno spicchio non troppo grosso al nostro interlocutore e gli diciamo; assaggia!!! è dolce…è buona…e l’esperienza è fatta…….. prendiamo altri spicchi, fino a finire l’arancia….ne vogliamo altra e così scopriamo che esiste un fruttivendolo, un contadino, un campo di arancia, delle coltivazioni e delle specie varie…un mondo da conoscere solo per un assaggio iniziale.. poi la scienza investiga sull’arancia, scopre le sue qualità, le molecole che la compongono, il nutrizionista ne esalta i valori, vuole sapere la sua iniziale provenienza,etc, etc…..

così la meditazione… si assaggia la prima volta e poi via con la conoscenza…un mondo intero si apre come una rosa o un loto….un mondo che inizia con un assaggio…la guida (amico che ti porge l’arancia) il guru (fruttivendolo)…..luogo di culto (campo)…il meditante (coltivatore)…
Cosi è la meditazione..

Tutti vogliamo sapere di più sulla meditazione e cerchiamo la dove più si pratica e si conosce..dove?….. in Oriente?….cosi è stato per molto tempo..l’India, il Giappone, il Tibet e via dicendo. Oggi si pratica di più la meditazione, in Occidente e ci sono tantissimi yogi realizzati! E molti non hanno mai messo piede in Oriente.

Leggiamo dei libri, ascoltiamo dagli amici….
molti sono partiti in Oriente, per conoscere…per imparare e spesso sono tornati con i loro maestri, organizzando delle scuole in occidente che tutti conosciamo…
Adesso siamo al fitto, adesso sappiamo che esistono tanti modi di meditare…..nasce il meditante compulsivo….vuole assaggiare tutte le tecniche…sapere sempre di più…..nasce il mercato della meditazione…imparare costa….vivere costa….tutto costa e tutto serve per tenere il mondo andante.

All’inizio questa grande vicenda inizia con un semplice assaggio…un primo sapore indimenticabile….ma spesso si sovrappone la conoscenza dell’arancia al semplice sapore…cosa dobbiamo fare? Forse dobbiamo tornare al semplice sapore….riprendere lo spicchio in bocca e masticarlo lentamente senza fretta inondando il nostro palato e la nostra lingua del suo gusto……beh….sì,… è così che dobbiamo fare per riprendere la semplicità del vivere…dobbiamo recuperare il nostro corpo……non viverlo come qualcosa di staccato dall’io/ ego…..il corpo siamo noi, bello o brutto che sia…..è il nostro corpo…. lo dobbiamo coccolare, auto coccolare e con la meditazione stessa, sentire il nostro corpo essere sempre pieno….. la pienezza della vita.

Spesso si parla di un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Per un meditante il bicchiere è sempre pieno perché il liquido a metà è pieno, tanto come l’altra metà è piena d’aria.
Bevi l’acqua e l’aria simultaneamente. Insieme fanno il pieno della vita, insieme danno il sapore di eternità.

Quel che è profondo è immenso è infinito,.e questo continuo raggiungibile infinito viene chiamato; eternità (pienezza della vita). Niente altro!
Se l’infinito è raggiungibile, allora basta lasciare che sia l’infinito a pensare noi, e lo fa nel suo silenzio…cosi ci insegna la meditazione…..

Ti invito a scoprire il silenzio che si può vedere con i propri occhi……in uno stato contemplativo semplice e avvolgente……
basta mettere la musica molto alta o stare in un posto molto chiassoso…….ma il meno violento possibile……la violenza, l’aggressività, il rancore, la rabbia e l’odio impediscono che il silenzio contemplativo si manifesti naturalmente e senza sforzo…
Come si fa?
Facile…….poni la tua attenzione in un qualunque oggetto il più vicino alla fonte del rumore o musica e guardalo attentamente…..lascia fluire la musica o il rumore…….e immagina che stai vedendo il silenzio nell’oggetto da te scelto…..se lo immagini lo vedi… così come puoi immaginare una linea invisibile tra due oggetti……la immagini e la vedi nella sua invisibilità…..così vedere il silenzio diventa possibile e facile….così la contemplazione nello yoga……..per scoprire che il silenzio delle cose non è altro che il tuo silenzio.

Noi non vediamo con gli occhi, nè ascoltiamo con le orecchie, bensì è la nostra coscienza che proietta sia la visione che il suono… .così con tutti i nostri sensi di proiezione/percezione…… la nostra vita stessa è una proiezione della coscienza individuale/collettiva ed è in continua espansione verso stati di coscienza più sottile (elevati)…….naturalmente. Con lo yoga e la meditazione prendiamo in mano la nostra evoluzione… ci evolviamo intenzionalmente e nel trascendere coinvolgiamo tutti con le onde di coerenza (onde alfa) propagandole nell’etere natural/mente.

Più siamo a voler evolvere nel trascendente più l’evoluzione sul pianeta accelera e una consequenzialità di eventi che sostengono la vita, accadono spontaneamente. Così, diventiamo di più a preoccuparsi ed impegnarsi per la salute del pianeta e degli esseri senzienti che lo popolano. Con la pratica della meditazione, con l’incremento delle onde alfa nell’etere, sosteniamo l’arduo lavoro che fanno molte associazione e organizzazioni che operano per il pianeta, per migliorarlo e renderlo armonioso per tutti. In questa pratica non c’è ideologia o credenze. E’ una pratica scientificamente accertata, le onde alfa esistono e si propagano nell’etere con la semplice pratica della meditazione.
Dai suoi effetti ne traiamo beneficio individuale, apportando salute e armonia nella nostra vita e spesso il successo a tutto tondo.

La meditazione non si fa solo per se stessi…. con il tempo ci accorgiamo che lo stiamo facendo per tutti e tutto il creato… e così deve essere.
Meditando sosteniamo altri meditanti che a sua volta anche loro sostengono altri meditanti. La meditazione si potenzia, le onde alfa diventano più forti e continue. Non c’è bisogno di unirsi ad altri in meditazione, quando ti siedi a meditare a qualunque ora del giorno molti altri lo stanno facendo simultaneamente a te. Le onde alfa che emani si incontrano naturalmente con quelle degli altri meditanti dovunque essi siano, anche da l’altra parte del pianeta. Non ci sono barriere che possano fermare le onde di coerenza.

Oggi, ci sono più meditanti che praticano assiduamente, e si stanno cominciando a propagare per tutto il pianeta le onde(alfa) che sostengono la vita evolutiva delle specie mentali.. Per questo dobbiamo propagare la meditazione a tutti e in tutti gli angoli del pianeta. Più onde di coerenza sul pianeta più armonia e felicità per tutti. Più siamo, più troveremo delle soluzioni armoniose per tutti, senza prepotenze e imposizioni inutili.
Dobbiamo ambire al cento per cento del relativo e al cento per cento dell’assoluto, e accettare che quel che ci accade è prodotto dalla nostra coscienza individuale/collettiva.
Se ci chiedono di individuare la nostra coscienza dentro di noi….alcuni segnalano la testa, altri il cuore, chi il petto e chi il plesso solare…..il meditante che ha raggiunto una minima consapevolezza apre le braccia e i palmi delle mani e sorride….indicandoti che la coscienza è il tutto ..

Con la pratica uno raggiunge di sottile in sottile,.uno stato/esperienza/ silenzio/luce/ in una logica anomala di delirio e gioia che permea il tutto… l’unita di campo, che ci avvolge e si sprigiona in una conoscenza intuitiva, manifestandosi in modo infinito,… naturalmente cominciamo a pensare e fare tutto quello che sostiene la vita, nelle nostre passioni, relazioni e sogni…..un sorriso spontaneo accompagna tutto questo…perché il sorriso è il gesto dovuto per avvicinarsi al sottile stesso….vivere con un sorriso quasi impercettibile ma continuo, calmo e sereno……..un sorriso da donare generosamente a tutti e a tutto…..questo è il meglio che può uscire dalla coscienza di un meditante impegnato nella vita…… nel suo silenzio luminoso…

Se vai a vedere non è molto e non richiede nessuno sforzo……la meditazione…..non richiede nessuno sforzo…..basta sedersi in un posto tranquillo, chiudere gli occhi, lasciare che il mantra si manifesti da solo e poi continuare a pensarlo lasciando scorrere i pensieri liberamente…senza aggrapparsi a loro e, se accade e ce ne rendiamo conto, ritorniamo a pensare il nostro mantra…..così….gentilmente…senza sforzo…anche per solo dieci minuti all’inizio….lasciare che la nostra mente si permei di trascendenza…..basta un attimo e vale un’eternità……..un infinito granello nel palmo della tua mano……molto semplice…….poi vai alla tua vita di tutti giorni e sorridi……….

perché l’Universo si cura di tutto il resto.

Grazie

Prendi il tuo mantra

Benefici della Meditazione

Questi sono alcuni dei benefici che la scienza e i ricercatori riconoscono a chi pratica la meditazione.

Benefici per il tuo fisico

Durante la meditazione, il consumo di ossigeno scende da un 10/20 per cento e produce uno stato di riposo più profondo del sonno. Infatti, il 75 per cento di chi medita e aveva problemi d’insonnia è tornato a dormire di nuovo normalmente.

La meditazione è l’unica attività che riduce l’acido lattico del sangue.

La meditazione riduce notevolmente l’ormone dello stress, il cortisolo, e aumenta la melatonina e la serotonina, che ci danno calma e serenità.

Meditando si aumenta in grande quantità l’ormone DHEA, che attiva nel nostro organismo, un ringiovanimento delle nostre cellule.

Il meditante di circa quarantacinque anni aumenta l’ormone DHEA di un 23 per cento in più di un non meditante. Una meditante donna aumenta fino a un 45 per cento in più degli uomini.

DHEA è conosciuto come l’ormone dell’eterna giovinezza perché riduce lo stress, aumenta la memoria, conserva le funzioni sessuali e aiuta a controllare il peso.

La meditazione ha un profondo effetto su tre indicatori chiave dell’invecchiamento: capacità uditiva, abbassamento della pressione sanguigna e un miglioramento della vista.

A lungo termine i meditanti evitano fino a un 80 per cento in meno di malattie cardiache e un 55 per cento in meno di malattie di cancro di un non meditante.

Dalle ricerche più recenti, la pratica della meditazione aiuta a superare i dolori fino a un 34 per cento dei casi studiati, riducendo in modo efficace l’uso di antidolorifici.

La meditazione è nota per creare nei meditanti “remissione spontanea” fino a un 10 per cento nei casi di cancro.

Aiuta a sbarazzarsi della Psoriasi (malattia della pelle) in modo definitivo.

Benefici per la tua mente

Aumenta le facoltà mentali

La mente è più serena e lucida

Chiarisce le idee,…persino nei momenti più critici

Stabilizza l’umore

Contribuisce a creare armonia nelle relazioni

Aiuta la concentrazione specie nel lavoro, negli studi e nell’attività sportiva

La lista è ancora più lunga. Basta sfogliare una qualunque rivista di medicina psicosomatica per comprendere i tanti benefici che si traggono meditando.

Poi ci sono quei benefici che ancora la scienza non riesce a decifrare con le tecnologie e metodologie di ricerca attuale.

Presto molti veli cadranno grazie al progredire della ricerca e quello che oggi a volte è deriso come fantasticheria non lo sarà più e ci sveglieremo in un mondo nuovo con delle possibilità nuove per conoscere noi stessi e vivere nel migliore dei modi nel nostro piccolo pianeta.

Grazie

Prendi il tuo mantra

Hatha yoga corpo/mente

Il corpo è legato alla mente ed essa è legata al corpo come l’unghia alla carne.
Anche la più sottile emozione/sensazione astratta è legata al corpo. Tutto ha bisogno di un corpo per manifestarsi. Anche il suono ha bisogno di un corpo per manifestarsi, sia esso un liuto o un albero che permette di sentire il vento.

Anche l’invisibile intorno a noi ha un suo corpo.
Il corpo di tutti i corpi è L’AKASHA.
L’Akasha è lo spazio dentro e fuori di noi. E’ il collante tra il nostro “io” e tutto l’universo.
Immagina due pianeti che viaggiano alla velocità della luce e si scontrano.

Cosa accade?

L’impatto è di tale potenza che diventano invisibili e non lasciano traccia neanche di un granello di polvere.
Ma se l’energia non si crea ne si distrugge ma si trasforma, allora la massa di energia/materia/pianeta si è trasformata in materia invisibile.

La materia invisibile.
E così noi tocchiamo e siamo toccati dalla materia invisibile. Lo facciamo continuamente ma non ce ne accorgiamo, a meno che si manifesti come una brezza di aria fresca o calda. La chiamiamo brezza o vento e continuiamo la nostra vita.
La brezza o vento non è l’akasha (spazio dentro e fuori di noi) ma sentiamo una materia che ci colpisce o accarezza. Grazie all’akasha che sostiene il vento o la brezza essi arrivano a noi; ci tocca e la tocchiamo.

Con il nostro corpo/mente e la pratica della meditazione Possiamo sperimentare l’akasha in modo continuo e armonioso.
Più sperimentiamo l’akasha con la pratica della meditazione, più vediamo la sua natura di luce chiara di miliardi di miliardi di puntini luminosi dentro e fuori
di noi. Puntini all’apparenza invisibili ma che stano sempre là, dentro di noi intorno a noi e negli altri corpi che ci circondano o che noi circondiamo.

E’ la realtà manifesta più sottile che possiamo sperimentare e
condividere con noi stessi e con l’universo.
Non possiamo farne a meno.
Così come i pesci non possono vivere fuori dall’acqua, così noi non possiamo vivere senza l’akasha.
Ma l’akasha non è l’ossigeno.
Senza il corpo dell’akasha l’ossigeno non avrebbe un legante per sostenersi nell’atmosfera. Così i profumi e tutto quello che porta la natura invisibile ma tangibile ai nostri sensi.

Così anche per noi, per il nostro corpo/mente.
Noi siamo legati al tutto ed esso è parte integrante di noi. Lo vogliamo o non lo vogliamo è così. Possiamo rifiutare di sperimentare o di essere consapevole di un dato di fatto così importante.
Per i più è quello che succede, ma questo non toglie che siamo ugualmente legati e siamo tutt’uno con l’universo.
Tutto quello che accade ci appartiene e gli apparteniamo.
Con lo Hatha-Yoga e la consapevolezza del corpo/mente il meditante sperimenta l’akasha con se stesso e con gli altri.
Con il respiro il meditante sperimenta il prana (particelle infinitesimali). Anche il prana si sostiene grazie all’akasha. Il prana è l’elemento più sottile che possiamo respirare. Nel capitolo “Il respiro” ho spiegato come sperimentare e
fare uso del prana per sostenere la meditazione.
Adesso vi spiego come fare uso del corpo/mente per la meditazione.
Le base dello hatha yoga sono le posture (asana) e la consapevolezza di queste.
Le posture sono consequenziali: se si assume una postura in avanti, la successiva deve essere indietro. Così se la postura è rivolta verso l’alto la successiva è verso il basso. Bisogna visualizzare la postura per alcuni secondi, giusto il tempo per pensare al flusso di energia (prana) che scorre per il corpo in quel movimento e nel suo stato di quiete.

Le posture potete inventarle voi stessi. Potete sollevare le braccia e poi abbassarle, fare lo stesso con le gambe, con il corpo intero, e poi fare di tutto o non fare niente, restare calmo/a e pensare alla postura in quell’istante. Non serve altro.
In ultimo sdraiarsi a terra come ho spiegato nel capitolo “il respiro” e rilassarsi con il respiro a pancia.
A un meditante non occorre niente di più.
Camminare lentamente sentendo lo spazio dentro e fuori di noi è un ottimo esercizio di hatha yoga.
Stare semplicemente in piedi, seduto o sdraiato e sentire il proprio corpo e la sua postura nello spazio è un buon esercizio di hatha yoga. Come sentire lo spazio fuori e dentro di noi in piedi a occhi chiusi/aperti.
Anche nuotare o stare nell’acqua sentendo il nostro corpo leggero è un ottimo esercizio di hatha yoga. Anche nella vasca da bagno o nella doccia.

Sorridete quando prendete consapevolezza della vostra
postura(asana).
Sorridere aumenta la vostra adrenalina in modo armonioso nel vostro corpo/mente. Sorridere sempre è una buona cosa per noi e per gli altri.

Un ultimo esercizio da non disdegnare è immaginare una postura fatta da un’altra persona (dal vivo o in un’immagine) e immaginare a occhi chiusi che la si sta facendo in prima persona. Visualizzate la postura e l’energia che fluisce
dentro di voi. Sembra una cosa fasulla ma non lo è affatto. Dopo un po’ sentirete che la cosa sta accadendo e il vostro corpo/mente ne è pienamente consapevole e trae beneficio come una esperienza “vera”.

Sorridete sempre.
Non vi sto invitando a diventare dei contorsionisti da circo o qualcosa di simile.
Ci sono tante di quelle scuole di hatha yoga in giro da destare sorpresa di quanto le persone siano attratte da una tale disciplina.

A un meditante non serve tutto questo. A un meditante serve stare bene con il proprio corpo/mente in modo armonioso, senza crearsi delle frustrazioni perché non ha alcun desiderio di intraprendere una tale disciplina, per qualunque motivo esso sia.
Poi, se vuoi assumere delle posture di una qualsiasi scuola e seguire una tale disciplina va bene lo stesso, purché questo non ti distragga dalla propria strada: la meditazione.
Molti pensano erroneamente che prima di meditare bisogna dominare le posture/asana, poi la respirazione/pranayama e per ultimo dopo anni di pratica inoltrarsi nella meditazione.

Niente di più sbagliato.
La meditazione  e  trascendere  è la prima cosa che bisogna sperimentare e vivere. Tutto il resto, alimentazione, posture,
respirazione e chi più ne ha più ne metta, viene dopo o può anche non venire mai.
La meditazione è il perno centrale, tutto il resto è contorno, utile il più delle volte se non viene vissuto come una ideologia esistenziale.

Molto importante per il meditante è il nutrimento.
L’alimentazione non è solo mangiare. Mangiare è importante per il corpo/mente e da lì la ricerca dei sapori che nutrono il corpo e danno soddisfazione alla mente simultaneamente.
Mangiare sano è importante.
Un meditante divide il cibo in tre qualità.
Luminosa: Satva
Media: Raja
Oscura: Tamas

Cibi Luminosi sono: la frutta. Il latte e derivati freschi, il miele, la verdura e tutto quello che cresce alla luce del giorno e prodotto dalla terra o attraverso essa senza togliere la vita. Questi sono nutrimento luce e così entrano e
rimangono nel nostro corpo/mente.

Cibi Medi sono: i legumi secchi, la frutta secca e altri alimenti che crescono sotto terra tipo patate, carote, radici varie tipo aglio, cipolla, ginseng.
Questi cibi una volta cucinati al fuoco/calore/acqua acquistano le qualità luminose. Alcuni, tipo la frutta secca lo diventano anche solo con la masticazione.

Cibi Oscuri sono: tutte le carne macellate, bianche e rosse. Il pesce, le uova, il molluschi e i funghi.
Le carni bianche, le uova e il pesce cucinati diventano di qualità media. La carne rossa, i molluschi e i funghi mai.
Cosa vuol dire tutto questo, dobbiamo diventare vegetariani o vegan?

Non necessariamente.
Non è importante quello che si mette in bocca ma quello che ci esce dalla bocca.

Le parole e il pensiero che manifestiamo sono importanti.
Non si vive solo di pane o di ciò che ingeriamo.
L’alimentazione è un argomento molto vasto.
Mangiamo vedendo un film, leggendo un libro, guardando una mostra, un paesaggio, etc.
Mangiamo ascoltando gli altri e ascoltando noi stessi.

Il meditante mangia se stesso. Mangiando se stesso non fa male a nessuno e compie la più grande delle alchimie. Il meditante si auto-consuma nella sua pratica e mangiando se stesso mangia il suo dialogo interiore. Sapendo questo
il meditante mastica lentamente e insaliva il cibo bene per poterlo digerire e trasformare in energia creativa.

Il meditante mangia la carne e pensa che suo dovere è farla diventare luce dentro se stesso. E così accade.

Il meditante beve acqua, vino e altri liquidi sapendo che vengono dalla stessa fonte.

Il meditante non discute se è bene o male fare questo o altro. Il
meditante è in continuo divenire e lo stesso accade in quello che mangia, beve, ascolta, vede, guarda ma non subisce.

Un meditante è distaccato da quello che fa, evita una cosa e ne sceglie un’altra per il suo bene ma soprattutto per il bene di tutti. Se lui sta bene, questo è l’inizio di un mondo migliore.

Per un meditante la chiara luce è ovunque anche al buio. Per questo lui discute poco delle posture, degli alimenti e di tanto altro che lo distrae dal suo intento.

Il meditante è sempre nella postura/asana giusta perché sta bene con se stesso sempre.
Così anche tu.

Puoi visualizzare questo video fatto da me stesso.
E’ un ciclo di asana completo che non ti prende più di dieci minuti.

 

Grazie

 

 

 

Prendi il tuo mantra

Il Nulla

Lo Yoga e la Coscienza del Trascendente

La meditazione ci fa diventare con la sua pratica autoreferenziali e fin qui va tutto bene.

Certo non è lo stato autoreferenziale del politico che parla per se, promette, dispone e poi lascia tutti a bocca asciutta.

Il meditante nel suo stare in meditazione è da solo davanti all’immensità della creazione.

Se per sua scelta non ha una guida o maestro il suo essere autoreferenziale è totale.

Anche quando il meditante è in gruppo è da solo.

Anche quando per sua scelta è insieme ad una guida o maestro è da solo.

Nel suo “se” sa di stare da solo e questo inizialmente può creare un senso di vertigine, ma con la pratica ognuno scopre che il trascendente è il suo solo grande alleato.

La sua solitudine gli ha permesso di aprire un varco verso una dimensione nuova.

La vertigine iniziale sparisce ed entra in una consapevolezza di unione con la totalità della vita e la gioia di essere.

Bisogna stare attenti a non passare dall’autoreferenziale all’auto celebrazione.

L’autoreferenza vissuta con disinvoltura e senza attaccamento ci fa sentire meglio nell’infinito mondo delle varietà.

L’auto celebrazione è condizione dell’ego e porta solo alla depressione del proprio se.

Per questo molti non parlano e ascoltano il silenzio delle parole altrui.

La meditazione non deve servire a nulla.

E’ lì che sta la sua grandezza.

Non serve a nulla.

E’ nel non servire a nulla che sta il suo divenire.

Meditare è stare nel nulla.

Nel silenzio più assoluto, nel non vedere e non sentire più assoluto.

Nel non stare più assoluto.

Quando si sta nel nulla, il nulla è padrone assoluto della nostra mente e il nulla genera il nulla mentale.

Non è la morte, non è la rinascita, non è proprio nulla, perché è il nulla.

Non è questo, non è l’altro.

Ma siccome non ci dileguiamo meditando e continuiamo ad essere, proprio questo accorgersi di essere (il soggetto cosciente) fa si che diventiamo testimoni del nulla e della sua esperienza.

Così nel testimoniare (porgere l’attenzione) al nulla, l’io si dissolve in una esplosione di chiara luce, illuminando per un attimo tutta l’eternità che serbiamo dentro e fuori di noi.

E’ la nostra attenzione al nulla che mette in movimento il nulla diventando chiara luce.

Così la creazione, così la nostra vita nella creazione.

Poter interagire con la creazione nella chiara luce è la gioia e potenza della vita stessa.

La meditazione è un attimo di silenzio dove il tempo si assenta lasciando spazio al nulla.

Il nulla è l’assoluto non manifestato.

La tua attenzione lo rende manifesto anche per un attimo.

Un attimo di eternità in chiara luce.

Dall’assoluto non manifesto si auto emana la creazione in un continuo non spazio/tempo.

Là dove sei, qui e adesso, accade il tutto che viene dal nulla.

Molti parlano di Dio, molti lo invocano con la fede, altri lo temono, altri lo negano e tanti lo usano come alibi alle loro paure.

Il meditante non sa cosa farsene di tutto questo, compreso Dio.

Non siamo noi a muoverci nel mondo, è il mondo che si muove dentro di noi.

Con la nostra coscienza proiettiamo il mondo che ci circonda.

Proiettiamo le visione i suoni, gli odori e tutti gli altri sensi.

La percezione è solo esperienza della nostra coscienza in divenire.

Nel suo divenire la Coscienza si espande naturalmente assumendo nuovi stati.

Così sono;

Coscienza del Trascendente

Coscienza Cosmica

Coscienza dell’Io Collettivo (Dio)

Coscienza Universale

Coscienza Pura

Coscienza del Nulla

Brahma.

La pratica ci apre all’esperienza del soggetto cosciente (il trascendente)

Trascendere significa essere consapevoli di stare svegli, consapevoli di dormire e consapevoli di sognare.

Quando il trascendente si stabilizza si sta in Coscienza Cosmica.

In Coscienza Cosmica siamo continuamente allerti e il mondo si muove come una danza dentro di noi in piena armonia.

La coscienza cosmica ci apre alla coscienza dell’Io collettivo (Dio).

Sperimentiamo che Dio è in continua evoluzione insieme a tutti noi.

Dio non è una entità distaccata da noi tutti esseri senzienti, così la dualità scompare e la parola “dio” non viene mai naturalmente pronunciata.

Non serve a niente nominarlo e coloro che lo fanno lo allontanano irrimediabilmente.

Colui/noi tutti siamo in continua espansione, ed è così che nell’esperienza di espansione siamo nella coscienza dell’Io collettivo, che ci apre alla Coscienza dell’Universo.

Il concetto di unità diventa proprio e ognuno diventa immortale.

Siamo noi a decidere gli eventi e il cambiamento delle cose nella creazione.

Siamo noi i responsabili dei terremoti, delle tempeste e delle disgrazie che ci accadono.

Siamo noi i creatori degli eventi meravigliosi.

La Coscienza dell’Universo ci apre alla pura percezione.

La Coscienza Pura

La Coscienza Pura è il Vedente.

Il Vedente è il supremo signore di se stesso, è colui che vede tutto l’universo, la sua conoscenza, il passato, presente e futuro e li comprende nella sua totalità.

E’ il Rishi.

La Coscienza Pura ci apre alla Coscienza del Nulla

Brahma

La Coscienza del Nulla emana la vita stessa e la nostra coscienza.

La vita stessa si manifesta in modi infiniti, così la coscienza, così i singoli individui.

Così, noi dal nulla, diventiamo il manifesto, il manifestare e la manifestazione,.

Tutte le espressioni della vita raggiungono l’apice dentro e fuori di noi.

Dal nulla nasce la vita e al nulla torniamo.

Brahma

E’ il non manifestato.

Il nulla, il non manifestato è l’essenza della meditazione.

Tutto questo accade al meditante ogni volta che medita.

Anche a te

Grazie

Prendi il tuo mantra