Meditazione, L’Argonauta / Sidha e gli Yoga Sutra

La Meditazione e L’invincibilità del meditante

Tengo a sottolineare che questa disciplina non è solo per coloro che praticano la Meditazione Aperta (Meditazione vedica).

Tutti coloro che praticano una qualsiasi tecnica di meditazione e che raggiungono uno stato di trascendenza, possono praticare i sutra e raggiungere gli stessi risultati di coloro che si sono iniziati con la Meditazione Aperta.

Consiglio di inoltrarsi nella pratica dei sutra dopo almeno sei mesi di pratica.

Decidete voi quando iniziare. Più uno ha familiarità con il trascendente, più la pratica dei sutra da gli effetti desiderati.

Tutti i sutra stanno dentro di noi.

La meditazione con i sutra non è altro che l’attivazione delle nostre potenzialità latenti. Come ho spiegato nella meccanica della meditazione, una volta che si padroneggia il flusso della vita dentro e fuori di noi, con il canale che abbiamo creato, con i sutra passiamo ad irrigare tutti gli angoli del nostro orto in modo armonioso.

I sutra non sono poteri paranormali che ci rendono diversi o superiori agli altri.

I sutra sono delle qualità che diventando sottili,  potenziano la nostra esistenza nella sua totalità.
L’essere non trovando ostacoli alimenta la coscienza, le memorie e le nostre identità in modo armonioso, fluido e continuo.

È una pratica destinata a coloro che vogliono condividere, donare e potenziare il trascendente per il bene di tutti e della creazione stessa. Colui che pratica i sutra può raggiungere la potenza di 100 meditanti.

I sutra più praticati sono 18 e vanno imparati in gruppi di tre alla volta, che vengono sommati ai precedenti di volta in volta, fino a padroneggiarli e metabolizzarli tutti insieme.

Poi c’è il sutra del Volo.

Le onde di coerenza che si creano con il Volo Yoga sono fonte ed emanazione di forza e armonia (massima coerenza) continua durante la pratica, a beneficio di tutti.

Dopo la pratica il flusso di sostegno alla vita continua nelle attività che svolgiamo e nella relazione con gli altri.

I sutra vanno praticati subito dopo la meditazione.

La pratica dei sutra non ha niente a che vedere con l’occultismo o l’esoterismo. Coloro che praticano riti occulti o esoterici sono esseri biechi e pieni di menzogne, e i più diventano solo fenomeni da baraccone.

Il vero praticante non si fa riconoscere. Non appare in pubblico per nessun motivo.

Egli muove le onde dell’esistenza all’unisono con il cosmo. È un essere in coscienza cosmica.

Nella natura/naturante è il Principe per eccellenza.

In lui risiede il principio dell’uno.

Egli è pensiero aristocratico, nobiltà di cuore e potenza del plesso solare.

Sostiene insieme agli altri praticanti la vita, il mondo e il suo divenire.

Solo lui ti può insegnare a diventare un Argonauta/Sidha, perché egli stesso lo è.

L’Argonauta è colui che viaggia velocemente nell’universo.

Il viaggio accade dentro di noi.

Dentro di noi c’è tutto l’universo e la creazione, il suo passato, presente e futuro.

L’Argonauta non ha bisogno di razzi o navi spaziali. Non va verso il fuori. Va verso il dentro e raggiunge il punto d’incontro dove la spirale dell’esistenza incontra il suo riflesso, il fuori. Attraversando il suo riflesso, raggiunge gli spazi siderali e gli infiniti confini dell’universo. Conosce altri mondi e altre esistenze e con tutti entra in comunione. Tutti sono lui. Attraversa l’universo in un attimo o nel tempo in cui desidera stare insieme ai sutra (nei luoghi di ritiro si possono pensare/intuire i sutra molte più volte, allungando così i tempi della pratica e dell’esperienza).

Il tempo della meditazione è di 28,8 minuti.

I tempi della meditazione e dei sutra vengono suddivisi in 12 secondi.

(12 volte 12” fa 144”: diviso per 60 fa 2’4”. 12 volte 2’4” fa 28′ 8”.)

Il tempo della pratica dei sutra (primi 18) va dai 7’2” ai 10′.

Il tempo del volo yoga è facoltativo e può andare da un minuto fino a 10 minuti.

Sarete voi a decidere quanto stare, sia in base al tempo disponibile che al vostro coinvolgimento.

In tutta la creazione il numero 12 è la completezza della somma del 3 del 4 e del 5.

Il 3 in noi rappresenta i 3 elementi sottili, ossia: la mente, il pensiero e il trascendente (soggetto cosciente) + il 5, rappresenta i sensi di percezione: l’udito, la vista ,il tatto, l’odorato e il palato + il 4, rappresenta gli elementi che compongono il corpo : la terra, il fuoco, l’aria e l’acqua.

Immaginate che state caricando un programma al computer e il file si compone di 12 elementi/voci.

Ogni elemento/voce ci mette un secondo a caricarsi.

Il file si è caricato in 12 secondi, il tempo tra un sutra e l’altro.

I nostro file si chiama “me stesso” ed è composto di: mente, pensiero, trascendente, udito, tatto, vista, palato, odorato, terra, fuoco, aria, acqua. Totale: 12 elementi/voci.

Così noi passiamo da un sutra all’altro in uno stato di totale consapevolezza di noi stessi.

Così si compone l’essere in divenire.

Il corpo è sostenuto dallo scheletro che viene chiamato anima.

L’anima e il corpo che la avvolge sono sostenuti dalla mente, il pensiero e il soggetto cosciente.

Così viene creato l’animale mentale.

Noi siamo degli animali mentali, perché il mentale permea tutto l’universo e il creato, e ne diventiamo consapevoli con la pratica della meditazione.

Da questo suo mutamento continuo, in armonia con la creazione, l’animale mentale crea il suo sostegno/pensiero/vita.

Luce.

Così nasce la conoscenza, lo studio, le arti e il bello della vita, e rendono la vita una delizia.

Facendo così, egli perde il suo “io” e si manifesta solo con “se stesso”.

Dal suo contrario, nasce l’ignoranza, il dolore e le guerre, che rendono l’esistenza un inferno.

Buio.

Facendo così, egli perde “se stesso” e si manifesta solo con il suo “io”.

28′,8” e il tempo cosmico di una seduta di meditazione.

Questo tempo è relativo e non deve essere presso alla lettera. Ognuno di noi ha i suoi tempi ed è per questo che si consiglia di meditare tra i 15 e i 30 minuti. Con la pratica ed entrando in armonia con il cosmo (coscienza cosmica) uno segue spontaneamente i 28,8 minuti.

Per praticare i sutra bisogna stare in trascendenza. prima si medita e poi si fanno i sutra.

I sutra si attivano solo in uno stato di trascendenza: là, il “soggetto cosciente” regna sovrano.

I sutra risiedono nel più profondo di noi stessi, dove il corpo e la mente si incontrano e si annodano in un intreccio unico per la durata della nostra vita.

I sutra non stanno nel cervello.

I sutra stanno nella memoria del corpo/mente.

Per tutti è così.

Sapendo questo, l’argonauta si prende cura del suo corpo e della sua mente simultaneamente, non dando di più all’uno o all’altro.

Con la pratica della meditazione insieme ai sutra tutto questo avviene naturalmente.

L’esistenza è una, la vita è una, il pensiero è uno, il sentimento è uno, il tutto è uno e altrove esiste solo nella fantasia pilotata di qualche malato mentale ignorante e manipolatore.

Ognuno sta dove sta e in tutto l’universo simultaneamente nel non tempo e nel non spazio. È la non località quantistica nell’unicità della vita stessa. L’esistenza è composta e sostenuta dalla memoria. Memoria presente, memoria passata e memoria futura. La memoria è in continuo mutamento e così noi. Tutto è mutevole. Tutto.

Altrove è solo dall’altra parte dell’oceano o qualcosa di simile, ma non in un’altra dimensione.

La libertà è un bene molto prezioso e bisogna coltivarla nel modo più armonioso.

La meditazione aiuta a farlo. La pratica dei sutra porta il meditante alla sua completezza: l’”essere”.

Se siete interessati a imparare i sutra, dovete scrivermi a meditazioneaperta@hotmail.it

Vi manderò i 18 sutra in gruppi di tre.

Sei invii con una scadenza minima di una settimana.

Bisogna dare il tempo di metabolizzare bene ogni gruppo di sutra e in questo modo si memorizzano con molta facilità.

La pratica dei primi 18 sutra ci preparano al sutra del volo, ma ancora più importante ci riassettano con noi stessi e con ciò che ci circonda.

Per il sutra del volo l’approccio sarà diverso visto che richiede ulteriori e approfondite spiegazioni.

Chiamiamo questa pratica “programma” come un software che carichiamo dentro di noi.

Vi spiegherò la pratica dei sutra nel modo più semplice e comprensibile.

Ogni settimana o quando voi me lo chiedete vi manderò il nuovo gruppo.

Non bisogna avere fretta ed è meglio andare piano e metabolizzare bene i sutra.

Molti ritengono il sutra del volo un super sutra perché si sperimenta una leggerezza del corpo e una spinta ad sollevarsi da terra. Ci si solleva con un salto verso l’alto o in avanti a volte anche di 2-3 metri. Anche di più. Non è levitazione. Ma l’esperienza è di massima coerenza e la sensazione di benessere è totale. Durante il volo le onde cerebrali sono radiose, felici e armoniche, non solo per noi ma anche per il mondo. Anche se non accade il volo, l’esperienza è sempre di meraviglia dovuta al grande impatto su di noi e sugli altri.

Ci sono altri super sutra, che spesso si manifestano nel praticante spontaneamente grazie alla sua crescente padronanza del trascendente.

Ognuno le scoprirà nel tempo e senza subire scossoni nella propria psiche, grazie alla naturale copertura della meditazione stessa.

Lasciamo che accada così.

L’Argonauta/Sidha canta spesso un ritornello ai bambini piccoli e ai bambini grandi, che dice così:

Forse tu non lo sai

non te l’hanno detto mai

che le cose trasparenti

sono quelle più resistenti…..

Grazie

Prendi il tuo mantra